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CHIVU. Un gemellaggio tra l'Italia e il Congo

di ADRIANO DI BLASI 

A due anni dall’inizio della collaborazione tra Rai Radio3 e Radio Maendeleo, Mediaaid.it ha intervistato Anna Maria Giordano, che spiega il percorso fatto insieme e i motivi che hanno portato al gemellaggio tra queste due emittenti.

Perche radio mendeleo?

Il nostro intento era quello di trovare una  radio che, attraverso le sue trasmissioni, fosse di fondamentale importanza per la popolazione locale. Radio Maendeleo rispondeva perfettamente a queste prerogative: è una radio comunitaria che opera nella regione del Chivu dal 1993 ed è nata da una collaborazione tra tutti gli attori del territorio (emittenti, sindacati etc.) che insieme producono i contenuti. Loro seguono una missione precisa: affrontare la guerra in Congo e cercare di aiutare le persone che vanno in contro ad abusi e a limitazioni delle libertà personali. Oltre a questi servizi, sono stati i primi a offrire un aiuto, non solo dal punto di vista dell’informazione, ma anche dal punto di vista psicologico, alle persone colpite dal conflitto.

Come si è sviluppata la collaborazione?

Tutto ha avuto inizio nel 2010 e l’adesione da parte di radio3rai è stata immediata e animata dalle migliori intenzioni. Io per prima, ho conosciuto telefonicamente il direttore di radio Maendeleo per capire come fosse organizzata la struttura. Mi ha spiegato, che non sono una radio che necessita dal punto di vista delle risorse economiche. Quello di cui avevano davvero bisogno era raggiungere più visibilità possibile. Nella giornata della radio (Aprile 2011 ndr) durante la programmazione c’è stato uno spazio specifico per raccontare il progetto. E’ stata mandata un’ intervista al direttore che spiegava di cosa si occupava la radio, dopo di che, si è parlato di uno scambio formativo, e di creare sul sito un gemellaggio che cercheremo di sviluppare nei prossimi mesi. Inoltre, poco tempo fa, siamo tornati a parlare di Radio Maendeleo durante la trasmissione “Radio3 mondo” facendo ascoltare alcuni esempi di trasmissioni che vengono mandate in onda in Congo. Speriamo di proseguire la collaborazione nel modo più concreto possibile anche nei prossimi anni.

Quali punti di contatto con radio articolo1?

Sono due situazioni differenti. Gli interlocutori non sono paragonabili, sia in Italia che in Senegal e Congo. Radio articolo1 e Radio Oxijene sono emittenti agili, grazie all’utilizzo frequente della radio web, e  anche nelle tematiche sono simili. Inoltre è stato importante, per la radio senegalese, avere Emiliano Sbaraglia come tramite tra loro e l’Italia.

Umanamente come si vive da giornalista un esperienza del genere?

Al di la di radio Maendeleo, mi occupo quotidianamente di situazioni del genere. In passato mi sono occupata di altre radio che agivano in contesti problematici e che avevano un ruolo fondamentale per aiutare la popolazione colpita. Ad esempio Bibi Radio e alcune radio clandestine che operavano in difesa dei diritti umani. E’ una questione di interesse. C’è la consapevolezza che qui si lavora in condizioni ideali mentre per loro è una lotta continua, tra problemi economici, di censura, minacce e tanto altro. In tanti anni ho capito che l’unica soluzione è raccontarli e dare loro tutta la visibilità possibile, solo così, si riesce a valorizzare tutto il lavoro che fanno.