ROMA. Un anno di UndeRadio

di PAOLA LONGOBARDI – 4 marzo 2012

Si è concluso il primo anno di attività di UndeRadio , la web-radio studentesca per l’integrazione e contro le discriminazioni, realizzata da Save the Children e Media Aid Onlus con il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana.

“Nella nostra scuola studiamo tante leggi perché ci sono tante ore di diritto ma poi non le vediamo applicate nella realtà: UndeRadio ci ha aiutato a parlare di queste cose
Facendo UndeRadio abbiamo saputo che esiste la Carta di Roma e ci siamo chiesti: perché hanno dovuto mettere nero su bianco cose tanto ovvie?
Grazie ad UndeRadio per avermi fatto conoscere la radio e facendo la radio ho superato la mia timidezza

Queste alcune delle considerazioni e delle domande degli studenti cha hanno partecipato  al convegno “La Parola ai Ragazzi”, organizzato da Save the Children e Media Aid Onlus a conclusione del primo anno di attività di UndeRadio, la web-radio studentesca per l’integrazione e contro le discriminazioni.

Il progetto

Nata a novembre 2011 a Roma nell’ambito del progetto “Diversi ma uguali, la parola ai ragazzi”, UndeRadio ha coinvolto più di 800 studenti  italiani e stranieri di 12 scuole superiori di I e II grado (nei municipi I, V, VIII, XIV della Capitale).Sede della radio la scuola Manin, più di 1000 le ore di trasmissione, 10 ore di programmi nei giorni feriali e nei weekend il meglio della settimana. Tra i programmi: inchieste di strada condotte da ragazzi e ragazze, musica, interviste doppie tra adolescenti di diverse etnie e culture, seconde generazioni, sport, spettacolo e arte come strumenti di dialogo interculturale, diritti dei minori e sportello legale online di Save the Children per i minori stranieri e appartenenti a minoranze etniche.

Integrazione e interazione sono state le parole-chiave di ogni trasmissione andata in onda con le voci dei giovani coinvolti direttamente contro ogni discriminazione e in favore del rispetto delle culture reciproche.“Questa esperienza ci ha permesso di conoscere delle realtà trascurate, di affrontare temi importanti e soprattutto ci ha permesso di parlare e di essere ascoltati e ci ha fatto capire che senza la conoscenza e senza l’informazione si è tagliati fuori dalla società” hanno detto i ragazzi ringraziando i loro docenti che hanno aderito all’iniziativa con entusiasmo.

Gli 80 ragazzi fra i 12 e i 17 anni, presenti all’incontro in rappresentanza della ben più estesa redazione di UndeRadio, si sono confrontati con alcuni tra i protagonisti del mondo dei media e dell’informazione tra cui Marino Sinibaldi (Radio3), Valentina Loiero (TG5), Carlo Paris (Raisport), Lorenzo Pavolini (autore radiofonico), Marco Cassini (Minimum Fax), Pietro Del Soldà (Radio3), Giovanni Floris (giornalista e conduttore televisivo), Massimo Razzi (Repubblica.it), Lucia Ghebreghiorges (esperta di comunicazione e integrazione) e Mohamed Tailmoun (Rete G2).

Il convegno è stato aperto da Valerio Neri (Direttore Generale di Save the Children), Anna Donato (Presidente Media Aid Onlus), Roberto Natale (Presidente FNSI), e Marco Rossi Doria (Sottosegretario all’Istruzione) in collegamento telefonico. I rappresentati delle Istituzioni hanno affrontano gli aspetti cruciali del tema dell’integrazione e del contrasto a ogni forma di discriminazione nei diversi ambiti in cui bambini e adolescenti sono protagonisti.

“I giovani rappresentano meglio di tutti il volto nuovo dell’Italia che può e deve accogliere e integrare il contributo delle diverse origini a partire proprio dalla prima esperienza di socialità quotidiana che è la scuola,” ha detto Valerio Neri. “UndeRadio è un laboratorio a microfoni aperti che facilita conoscenza e confronto reciproco, dove si può sperimentare concretamente la diversità come valore aggiunto per tutti, qualcosa che è istintivamente nelle corde di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi, come dimostrano i partecipanti al progetto che dedicano parte del loro tempo alla radio sia in orario curricolare che extracurricolare.”

“Siamo consapevoli- ha dichiarato Anna Donato- che la comunicazione,l’informazione possono  contribuire ad abbattere i pregiudizi e favorire l’interazione tra culture diverse o al contrario contribuire a innalzare steccati. Conoscere i linguaggi della comunicazione può aiutare a capire come difendersi da un uso distorto dei media”. 

Progetti come quello di UndeRadio non devono essere visti come un costo bensì come un investimento perché –  ha detto Rossi Doria ai ragazzi presenti al convegno- “state imparando cose che vi serviranno per tutta la vita in una scuola che deve fare proprio questo, dentro e fuori dalle aule, attraverso la radio e altri mezzi e strumenti”.

Dopo i rappresentanti delle Istituzioni, la parola è passata ai ragazzi che nei loro programmi e dirette su UndeRadio – seguiti e formati da Emiliano Sbaraglia per Media Aid Onlus e Paolo Lattanzio per Save the Children – hanno incontrato, tra gli altri, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, scrittori come Nicola La Gioia, Elena Stancanelli, Alessandro Leogrande, Marco Lodoli e Igiaba Scego, ma anche Riccardo Iacona, con cui hanno affrontato i diversi aspetti dell’inchiesta giornalistica.

Il dibattito

Ai giovani dell’Amaldi che – dopo aver studiato la Carta di Roma – si chiedevano perché fosse stato necessario mettere nero su bianco alcune cose ovvie, Valentina Loiero ha raccontato come è nata la Carta di Roma e perché c’è stato bisogno di scrivere delle regole per i giornalisti” che, in genere, non amano le regole”. E quando i ragazzi hanno chiesto se dopo la Carta è cambiato qualcosa Roberto Natale ha risposto: “Sì, è cambiato qualcosa: con la Carta di Roma abbiamo voluto ragionare sulle parole perché non si cadesse nell’errore di definire in modo sbagliato una persona (rifugiato,immigrato,richiedenti asilo) e oggi gli Ordini regionali cominciano ad intervenire contro quei giornalisti che utilizzano il linguaggio in modo scorretto”.

“Se studi la vita di Sandro Pertini studi la legge” ha risposto Giovanni Floris ai ragazzi del Liceo che porta il nome dell’ex Presidente della Repubblica “A scuola – ha sottolineato Floris – si costruiscono le opportunità, si ottengono le chiavi per la vita.”

Carlo Paris di Raisport si è prestato ad un divertente scambio di battute con una rappresentanza di studenti che durante le proprie trasmissioni ha affrontato tematiche legate al gioco del calcio, sostenendo dibattiti relativi ai valori dello sport e agli scandali ad esso legati.

L’esperienza di UndeRadio non si è  limitata  al solo contesto scolastico ma è uscita dalle scuole per incontrare e mettersi al servizio della comunità allargata dei quartieri in cui opera. Sono stati infatti organizzati in ciascuno dei quattro Municipi coinvolti alcuni eventi come “Il Suk delle idee” nel V e XVI, coinvolgendo più di 30 associazioni attive con bambini e adolescenti, nel I “Una radio a misura di bambini”, giornata dedicata alle iniziative e attività della comunità dell’Esquilino in collaborazione con le associazioni dei genitori, e nel VIII “La Voce di Tor Bella Monaca”, che ha coinvolto le altre scuole della zona.

Raccontare l’essere italiani in modo diverso è stato l’obiettivo dell’intero progetto “UndeRadio” e i ragazzi l’hanno definita così: “un’esperienza che ci ha permesso di conoscere i problemi del mondo e che ci ha permesso soprattutto di conoscerci. Questo è molto”.

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